Forza D’Agrò, paese ricco di antiche tradizioni,
non poteva fare a meno di celebrare quello che è “l'avvenimento” più
antico di questo mondo: la natività di Gesù. Così i giovani
del paese, assieme al contributo della gente più adulta, hanno voluto
rappresentare questo evento millenario nello squarcio
più antico e suggestivo di Forza D'Agrò: Il quartiere “Quartarello”,
antico borgo medievale risalente al '300, posto ai piedi del Castello
Normanno. Il paesaggio naturale offre, già di per sé, una forte
attrazione per i visitatori, i quali sono coinvolti totalmente
dall'ambiente surreale, divenendo quasi parte integrante del presepe. Per
le strette e
antiche
vie, illuminate da
fuochi, si diffonde una gradevole essenza d'incenso che va a mescolarsi
con il profumo dell'ottimo e novello vino forzese. Nell'aria si diffondono
i suoni e le voci attinenti ai mestieri praticati, provenienti dalle varie
“botteghe”. Il visitatore può inoltrarsi fra gli antichi mestieri,
dove è ritemprato dai vari “bottegai” con pane caldo appena sfornato
e condito da olio e pepe prodotti rigorosamente nelle campagne Forzesi,
“crespelle” calde e con l’ottimo vino locale. Inoltre è possibile
assistere alla battitura
del ferro ardente, alla tradizionale e scrupolosa lavorazione
di Formaggio e ricotta, all'antico e caratteristico modo di lavare i
panni mediante acqua e cenere, all’intenso lavoro svolto dalle mugnaie
e a tutti gli altri mestieri svolti (falegname, calzolaio,
bottaio,
pescivendolo,
fruttivendolo, fornaio,
oste
ecc...). Il lavoro d'accomodamento di questo presepe, richiede quasi due
mesi di lavorazione, il tutto è curato nei minimi particolari, grazie
anche al contributo della gente più anziana che mette a disposizione
oggetti e utensili antichi. A rendere ancora più spettacolare la
manifestazione è la stella cometa, che guida i visitatori alla grotta,
così come avvenne per i re
magi nella notte di 2000 anni fa. L'impegno e la costanza dei giovani
è puntualmente premiata dalla notevole affluenza dei Visitatori.
Solitamente la rappresentazione è inscenata il giorno di S. Stefano e
quello dell’epifania.
Testo M. Verzino E. Di Cara |