Non é accertato se nella Valle e sulle colline ove
oggi si estende il territorio forzese abbiano vissuto i Sicani
o i Siculi. Forse presso la Valle d’Agrò sorgeva un
villaggio o un porto commerciale fenicio di nome Phoinix,
mentre sulle alture interne esisteva una cittadella (Kallipolis
o Agrilla), andata poi distrutta.
I Greci sopraggiunsero tra il secolo VIII ed il
secolo V a.C. e sono stati certamente loro a chiamare ‘Arghennon
‘akron, cioè "promontorio d’argento",
l’attuale Capo S. Alessio. Tale denominazione a poco a poco si è
trasformata in ‘Argon, in ‘Agron e,
quindi, in Agrò.
Per quanto riguarda il luogo ove sorge attualmente Forza d’Agrò, si
é pensato all’esistenza di un frourion, cioè di una
fortezza, un luogo fortificato.
Dopo la conquista romana del 135 a.C., la
specificazione greca di "Arghennon" è stata sostituita da
quella latina di "Agrillae" o "Agrille"
ed il villaggio, il borgo, i gruppi di case esistenti nella vallata ai
margini della Fiumara d’Agrò, hanno assunto il nome di "Vicum
Agrillae".
La zona è quindi passata sotto il dominio dei Bizantini rimanendovi
per quasi tre secoli (536-827). Sui poggi dell’Agrò la comunità
basiliana ha esercitato il culto di rito greco - orientale, favorendo
la nascita del Monastero e
della Chiesa dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo d’Agrò.
Per sfuggire alle scorrerie di
popoli stranieri, la gente si è riversata nelle campagne, andando ad
abitare pendii scoscesi e valli interne poste al riparo, in località Casale.
Nel sec. VIII sono divenuti sempre più frequenti le incursioni arabe
e forse in questo periodo è stato distrutto dagli Arabi il monastero
d’Agrò.
Al conte Ruggero il normanno ed ai
suoi successori si attribuisce la costruzione del Castello
di Forza d’Agrò e la riedificazione del distrutto Monastero
dei S.S. Pietro e Paolo. E’ grazie ad un diploma di Ruggero II del
1117, che si fa per la prima volta menzione del "Vicum
Agrillae".
Quando il "Vicum" non é risultato più sufficiente ad un
popolo in espansione ed in cerca di sicurezza ed indipendenza, la
gente si é spostata più a monte, presso l’attuale collocazione. In
contrada Magghia, un
quartiere é cresciuto su un’ampia spianata. Attorno all’austera
Guardiola del Castello è sorto via via anche il pittoresco borgo del
Quartarello.
La cittadina, per la presenza del Castello, ha preso il nome di "Fortilicium
d’Agrò", cioè Fortezza d’Agrò, che nel tempo si
è preferito abbreviare in FORZA
D’AGRÒ.
E’ nel secolo XIV che il paese, a poco a poco, ha
cominciato a prendere forma nel luogo che ha conservato per sempre,
rannicchiato intorno al Castello.
Dopo la rivoluzione del 1674, che ha visto
coinvolti Spagnoli e Francesi, Forza d’Agrò, rimasta fedele alla
Spagna, sconfitta, é stata trattata come terra di conquista.
Assorbita da Savoca, perdeva tutti i privilegi donati da Ruggero II.
L’Università d’Agrò non perdeva occasione di rivangare i
privilegi concessile dal re normanno: tutto il primo cinquantennio del
‘700 é stato caratterizzato da questa lotta tra i Forzesi ed il
Grande Ammiragliato. Ma la cittadina, pur rappresentata da Ufficiali
coraggiosi, si è dovuta quasi sempre inchinare alle autorità reali.
Agli inizi dell’800, per difendere l’isola ed
il Re dagli attacchi di Napoleone, gli Inglesi hanno occupato
il Castello di S.
Alessio e il Castello di Forza d’Agrò.
Una legge del 1866, riguardante la soppressione
delle corporazioni religiose, ha permesso allo Stato di
appropriarsi dei beni ecclesiastici. Anche i monaci Francescani di
Santa Caterina e quelli di Sant’Agostino sono stati costretti a
lasciare i loro conventi. I Monasteri si sono svuotati e
l’Amministrazione comunale forzese si é insediata così
nell’ormai ex - Convento
agostiniano.
Nei primi anni del
‘900 molti forzesi hanno lasciato il paese in cerca di fortuna. Le
destinazioni transoceaniche, soprattutto le Americhe, hanno prevalso
su quelle europee.
Nella zona di Forza
d’Agrò é mancata quasi del tutto l’esperienza dell’occupazione
nazista. I Tedeschi hanno comunque lasciato traccia della loro
presenza in una lunga galleria
scavata nel Capo S. Alessio.
Nel 1948 la frazione
S. Alessio si è distaccata da Forza d’Agrò divenendo Comune
autonomo.
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