Via delle Carceri
Procedendo diritti dalla piazza ove sorge il Duomo
forzese, dopo avere percorso un centinaio di metri lungo la via SS.
Annunziata, lo sguardo volge spontaneamente verso destra ove, da una
specie di piccola galleria, è possibile ammirare il paesaggio, in
profondità, fino a S. Alessio e al mare.
Qui la cittadina aveva il suo carcere. L’incarico
di carceriere era dato in gabella, facendo pagare ai detenuti una certa
somma di denaro per ciascun giorno di reclusione. Il luogo ove venivano
rinchiusi i condannati é probabilmente quello che qualcuno ancora
ricorda col nome di Via
delle Carceri, situato appunto nel
vicolo-sottopassaggio prima nominato e che oggi, dalla via SS.
Annunziata di fianco all’abitazione di Nicolino Di Cara, porta alla
via Belvedere, proprio nel punto ove la strada, sotto lo sguardo della
Guardiola, si restringe assumendo il suo aspetto tipicamente medioevale.
Le case che si affacciano sull’antico vicolo sono
oggi ristrutturate, ma qualcuno ricorda ancora le inferriate degli
angusti ambienti adibiti a luogo di reclusione.