Scifì deriverebbe dalla parola greca
σκυφοζ
(“schiufoz”),
che ha il significato di tazza, cioè "coppa, vaso da
bere". Infatti, come si può osservare dalle colline circostanti
(per esempio dall’altura di Santo Leo), la contrada, posta sulla
destra della Fiumara d’Agrò, ha proprio la conformazione di una
conca. In questo caso sarebbero stati gli stessi Greci a dare la
denominazione "Scifì" alla località oggi
frazione di Forza d’Agrò ed in seguito anche i Romani avrebbero
utilizzato, con lo stesso significato, la denominazione scyphus.
Quando, nel 1948, S. Alessio divenne Comune autonomo,
Scifì è rimasta l’unica frazione di Forza d’Agrò. La località,
in verità, é un po’ decentrata rispetto al Comune da cui dipende,
trovandosi "poggiata" sulla sponda destra della Fiumara d’Agrò,
attraversata dalla Provinciale che da S. Alessio conduce a Limina,
Roccafiorita ed Antillo.
La posizione
del piccolo centro, a metà collina, permette ai residenti di dedicarsi
all’agricoltura con competenza e passione. I terreni, tenuti puliti,
curati ed accessibili grazie alle moderne strade carrozzabili, sono
coltivati ad agrumi, ulivi, vigne e frutta. La zona risulta anche adatta
alla costituzione di serre ed alla lombricoltura.
In questa frazione, tra gli anni 1956 e 1960, è
stata costruita la Chiesa dedicata a S. Alfio, permettendo così ai
fedeli di avere un "vero" edificio religioso al posto della
vecchia baracca in uso sin dal 1945. Particolarmente sentita nella
piccola località forzese é la festa in onore dei Santi Alfio,
Filadelfio e Cirino.
Nel 1960 sono stati terminati, sulla sponda sinistra
della Fiumara d’Agrò, i lavori di restauro e di consolidamento del Tempio
dei S.S. Pietro e Paolo, ora in Comune di Casalvecchio
Siculo, effettuati da P. Lojacono, cosicché l’antico Tempio è
tornato ad eccellere come un tempo.
La scoperta, ad opera del prof. Giuseppe Lombardo, di
alcuni resti
archeologici che si fanno risalire all’epoca
romano-bizantina farebbero supporre che l’importante edificio
religioso sorgesse un tempo sulla riva destra della Fiumara d’Agrò, a
Scifì, e non dove ora si può ammirare. Gli scavi, che hanno portato
alla luce interessanti reperti, sono visibili subito dopo il ponte che
porta nella frazione Scifì.

E' però possibile che tali resti siano di una
"fattoria" d'epoca tardo-imperiale.