Da un atto di notar Mariano
Crisafulli del 29 dicembre 1558, si apprende della commissione fatta dai
Maestri (dell’Opera) e dal Procuratore della Chiesa di S. Caterina
di Forza d’Agrò, ai nobili scultori Martino Montanini,
fiorentino, e Giuseppe Bottone, di scolpire per il prezzo di 40
onze:
"... l’immagine in
rilievo di marmo bianco della Santa Vergine Caterina, con tutte le sue
cose necessarie, con la sua ruota di sotto e con l’immagine
dell’imperatore sotto la ruota... e portare a termine tale immagine,
facendola buona, ottima, perfetta, senza alcun difetto, entro il mese di
settembre dell’anno prossimo futuro..."
In effetti, come si rileva da
altro atto eseguito in data 11 novembre 1559, la statua è stata
consegnata ai rappresentanti della Chiesa di S. Caterina di Forza
d’Agrò, essendo l’immagine ed il plinto stati eseguiti "nella giusta forma
come previsto nel sopraddetto contratto". Il documento così
conclude:
"La detta immagine
subito é a loro consegnata con detto plinto e, uscita dalla bottega, ha
da essere condotta nella Terra di Forza d’Agrò ("Fortalici Agro")
a rischio e pericolo dei confrati e maestri della confraternita e a loro
spese ..."
La statua di Santa Caterina, che
secondo una leggenda é stata invece trovata su uno scoglio della marina
forzese ove l’avevano deposta i marinai di una nave per salvarla da
una tempesta in atto (scoglio che poi prenderà il nome della Santa
stessa), rappresenta la vergine come una giovane vestale romana. Un
ampio mantello le copre il vestito aderente ed é tenuto, insieme ad un
libro, dal braccio e dalla mano sinistra della Santa. La mano destra,
invece, sospinge una lunga spada nella testa dell’imperatore che ne ha
ordinato il martirio. Il viso della giovane é ovale ed il collo lungo.
La statua di Santa Caterina era
nella chiesa omonima fino a quando, nel dopoguerra, la chiesa stessa è
andata in rovina. E’ stata allora trasferita nella Chiesa Madre ove
oggi si può ammirare.
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