Forza d'Agrò
Il paese è una pietra
preziosa incastonata in un promontorio dell'Agrò che domina infiniti
spazi: dalla litoranea jonica, a Taormina, fino alla lontana costa
aretusea. è incerta, potrebbe essere stata fenicia per il fatto che ,
nella zona a valle, una città chiamata Phoenix. Tra l'VIII e il V sec.
a.C. fu soggetta a dominazione greca e dal 135 a.C. a quella Romana, che
modificò il nome greco Akron (da cui Agrò) in Vicum Agrillae. Seguì una
presenza bizantina ed una araba che i gli abitanti a rifugiarsi in zone
interne, come la contrada Casale, per sfuggire alle scorrerie.
La forma attuale
risale al XIV-XV sec., epoca in cui fu sotto la denominazione normanna,
Vicino l’ingresso del
paese, oltrepassato il portale gotico-catalano quattrocentesco e
tipicamente "durazzesco", si arriva alla Iella Trinità, opera della fine
del 1400. La Chiesa si staglia a dall'alto di una scalinata che porta ad
una stupenda piazzetta sulla quale sorge anche il Convento Agostiniano.
All’interno sono custodite preziose opere d'arte, tra cui la Croce
figurante il Crocifisso, capolavoro della pittura siciliana del XII sec.
Non molto distante
sorge il Duomo, dedicato a Maria SS. ala e Assunta; l'edificio è stato
edificato nel 1400 e fu restaurato dopo i danni dei terremoti del 1648 e
del 1693. Gli elementi compositivi e decorativi ricordano quelli
spagnoli, ma la forma dinamica nell'andamento ondulato e piramidale è
propria e del barocco siciliano. All'interno, oltre al Crocifisso, di
importanza è un "coro ligneo" in noce intagliato con stalli in basso
riilievo.
Altra chiesa da
visitare è quella di San Francesco e di Santa Caterina, risalente al XVI
sec. e di recente restaurata; al suo interno si ammira lo splendido
tabernacolo dell'altare maggiore al 1682, ove era collocata la statua di
marmo di Santa d'Alessandria; tale opera del 1558 degli scultori Martino
Montanini e Giuseppe Bottone si trova ora nel Duomo, Il castello
Normanno, del 1117, si trova in cima al paese; dal sito si ammira la
vallata dell'Agro con i suoi paesi, il suggestivo panorama dello Stretto
di Messina, le coste calabre e, nei giorni di tramontana, in cui è
massima la visibilità, si scorge la punta di Augusta.
La visita al
territorio comprende altresì le frazioni di Scifì e di Fondaco Parrino.
Scifì deriverebbe
dalla parola greca skujoz, che ha il significato di tazza cioè coppa,
vaso da bere. Infatti, come si può osservare dalle colline circostanti
(altura di San Leo), la contrada, posta sulla destra della Fiumara
d'Agro, ha proprio la conformazione di una conca.
Sarebbero stati,
pertanto, gli stessi greci a dare la denominazione”Scifì” alla località
oggi frazione di Forza d'Agro ed in seguito anche i Romani avrebbero
utilizzato, con lo stesso significato, la denominazione scyphus.
La posizione del
piccolo centro, a metà collina, permette ai di dedicarsi all'agricoltura
con competenza e passione. I terreni tenuti ben puliti e curati, sono
accessibili grazie alle moderne strade carrozzabili e sono coltivati ad
agrumi, ulivi, vigne . La zona risulta anche adatta alla costituzione di
serre, Nella frazione, tra gli anni 1956 e 1960, è stata costruita la
Chiesa a S.Alfio, per consentire ai locali di usufruire di un edificio
al posto della vecchia baracca in uso dal 1945.
Nel 1960 sono
terminati, sulla sponda sinistra della Fiumara d'Agro, ì lavori di
restauro e di consolidamento, a cura di P.Lojaocono, del Tempio dei SS.
Pietro e Paolo, ora facente parte del Comune di Casalvecchio Siculo.
L'antico Tempio è tornato ad eccellere come nel tempo passato.
La scoperta, ad opera
del prof. Giuseppe Lombardo, studioso originario del luogo, di alcuni
resti archeologici che sì fanno risalire all'epoca
romano-bizantina, fa supporre che tale importante edificio
sorgesse prima sulla riva destra della Fiumara d'Agro (a Scifì) e non
dove si trova ora..
Gli scavi, che hanno
portato alla luce interessanti reperti, sono visibili subito dopo il
ponte che porta nella frazione.
E' però anche
possibile che i resti in questione siano di una "fattoria" d'epoca
romano-imperiale.
La frazione di
Fondaco Parrino è sul mare e consente al Comune di Forza d' Agro di
disporre di un km di spiaggia con valide
strutture alberghiere
e di un camping. Fra le attività produttive di Forza d'Agro
l'artigianato continua ad essere fonte di guadagno; si producono cesti
in vimini ed in canne, sculture in ferro battuto e preziosi ricami a
mano.
Discreta è nel
complesso la produzione agro-alimentare; fra i prodotti si segnalano le
carni bovine, ovini e suine di allevamenti locali, vini, olii, conserve,
ortaggi, salumi, formaggi e frutta. La gastronomia è uno dei punti
forti; vi sono ottimi ristoranti che, oltre ai piatti tipici
locali, offrono caratteristiche pietanze apprezzate da una vasta
clientela.
Sono particolarmente
apprezzate le tagliatene ed i maccheroni lavorati a mano e conditi con
sughi di carne di manzo o di maiale;
gustosi anche i
prodotti della gelateria.
Buona è la
ricettività alberghiera e per i camping.
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