Dopo trent'anni di duro lavoro
come ciabattino e lustrascarpe, l'anziano Salvatore Cannavone, lascia
l'America per la natia Sicilia, carico di soldi e con una voglia di donne
resa accesa da una lunga astinenza e dai pruriti senili. Ad ospitarlo sono
suo fratello Raffaele e la moglie Rosa, la cui formosa figliola,
Mariuccia, fa divampare la sessualità repressa del maturo zio.
Tacitamente d'accordo con la madre, mentre il fratello non vede o finge di
non vedere, la giovane si adatta senza spingere troppo in là, ai giochi
erotici dello zio, che col miraggio di più consistenti concessioni,
sborsa un bel pò di quattrini. Quando grazie ad essi Raffaele ha una casa
nuova e Maria un corredo, s'affaccia a chiedere la mano della giovane,
subito concessa, un impiegatuccio comunale. Per Salvatore sembra finita.
Una geniale trovata invece, e i suoi soldi gli consentono anche a nozze
avvenute, di continuare le sue tresche, nelle quali, oltre a Maria è ora
coinvolta anche Rosa. |