La tradizione vuole che il lunedì di Pasqua in Forza
d’Agrò abbia un significato unico nella storia dell’Archimandritato:
la Processione dei Sacri Oli dalla Piazza Sant’Antonio alla
chiesa della SS. Trinità, con grande partecipazione dei fedeli e delle
organizzazioni ecclesiastiche. L’alloro, segno del Cristo
trionfatore, accompagna i Sacri Oli.
Un tempo il "Sacro Olio" veniva portato in
processione dal Tempio dei S.S. Pietro e Paolo d’Agrò alla piccola
chiesa di San Michele Arcangelo, posta nell’originario
"Casale". Da quando il paese ha assunto l’attuale posizione e
su questa é via via cresciuto, anche la processione del Sacro Olio ha
cambiato il suo tragitto ma non il suo significato.
In epoca più recente si partiva una persona da Forza
d’Agrò e raggiungeva a piedi il Tempio dei S.S. Pietro e Paolo. Qui
egli prelevava l’olio Santo, quindi tornava in paese ove veniva accolto
dalla moltitudine dei fedeli che, in processione, portava l’olio fino
alla "Matrice".
Dice Stefano Bottari nel libro "Forza d’Agrò":
"Alla processione prende parte tutto il popolo,
che, in segno di giubilo, si adorna di nastri e fazzoletti di seta
antichi, a tinte varie e vivaci. Quest’indumenti, per consuetudine
secolare, non sono adoperati che per quella sola festa: dalle famiglie
vengono riguardati come oggetti sacri e si tramandano per eredità."
Oggi questa tradizione non esiste più, ma é
sostituita da un’altra usanza ugualmente gentile e caratteristica.
I Forzesi, per lo più i giovani, si riuniscono in
gruppi, ciascuno dei quali realizza degli
stendardi
d’alloro con foglie disposte su un telaio di canna o di legno,
in onore della SS. Trinità. Dopo la premiazione delle "opere"
migliori, tutti gli stendardi d’alloro, la confraternita e tutta la
moltitudine dei Forzesi e dei turisti, provvisti del tradizionale
ramoscello di foglie d’alloro, accompagnati dalla banda musicale, si
partono dalla chiesa della Triade percorrendo in corteo la lunga Via SS.
Annunziata. Giunti nella piccola Piazza Sant’Antonio, proprio alla fine
del paese (come a voler ricreare un legame con la chiesa di San Michele al
Casale o addirittura col Tempio dei monaci basiliani), da parte
dell’Arciprete forzese avviene la benedizione dell’alloro, che ognuno
tiene bene in alto, e del Sacro Olio.
Anche in questa occasione, giorno di "Lunedì
dell’Angelo", i confrati, in segno di ospitalità, distribuiscono
le "collure" a tutti i fedeli presenti, sia paesani sia
forestieri, come Abramo nel deserto fece con i tre angeli che vennero a
fargli visita.
E’ consuetudine appendere tali ciambelle alle pareti
delle proprie abitazioni, con lo scopo di allontanare i pericoli derivanti
dai terribili temporali.