E’ il 14 settembre. Le strade già da alcuni giorni
sono imbandierate a festa ed abbellite con le classiche luminarie
multiformi, mentre la banda musicale, nelle prime ore del mattino,
percorrendo a piedi il lungo corso principale, accompagnata da una gran
moltitudine di bambini vocianti trasmette dappertutto il sempre gradito
suono dei suoi strumenti.
Al suono della piccola campanella e al grido corale
di:
E chiamamulu sempri ‘o spissu!
Evviva lu Santissimu Crucifissu!
la preziosa immagine del Crocifisso è
"tirata" dalla sua cappella, nel Duomo forzese.
L’antica croce dipinta sul legno viene quindi
condotta presso l’altare maggiore, tra grida di osanna dei fedeli,
suoni di campane, spari e musiche. E’ il momento tanto atteso e la
commozione pervade tutti i devoti, che non riescono a trattenere le
lacrime.
Grande è ancora la devozione per il SS. Crocifisso
cui, da ogni parte del mondo, ogni forzese invia ex-voti in oro e
contributi e danaro per l’organizzazione della festa che si conclude a
sera con la processione. Sul
sagrato della chiesa madre, la Santa Croce sosta sotto il
risuonare dei botti e le luci dei fuochi d'artificio; il corteo
religioso si snoda quindi lungo lo stretto corso della cittadina, mentre
la gente comune segue silenziosamente in preghiera la Sacra effigie
rappresentante il Cristo sofferente. Lo stesso antico ambiente in cui si
svolge il religioso rito sembra "partecipare" a questa
sofferenza con la sua austerità. Il SS. Crocifisso è portato a spalle
dai devoti forzesi, preceduto dai confrati della SS. Trinità col loro
caratteristico stendardo rosso e dalla congregazione tutta femminile del
"Cuore di Gesù"; è seguito invece dalla banda musicale che
intona inni sacri e dalla moltitudine di fedeli, mentre spettacolari
fuochi d’artificio illuminano a giorno il cielo sereno preautunnale.