Forza d'Agrò paese medievale a due passi da Taormina e l'Etna. Ricco di arte, storia e cultura, panorami mozzafiato. Famoso per aver accolto i cast di molti film.


LA CHIESA DI SAN FRANCESCO (o di SANTA CATERINA)

E’ posta proprio all’ingresso del paese, di fianco ad un ampio piazzale che costituisce la moderna Piazza Giovanni XXIII, a sinistra per chi sopraggiunge nella cittadina. Nella piazza è anche il Municipio.

La chiesa é anche detta di "San Francesco" perché un tempo è stata tenuta dai frati francescani che, a fianco di essa, avevano eretto il loro convento, oggi trasformato in civile abitazione.

La struttura muraria di questo edificio religioso é piuttosto semplice, in armonia con le regole del movimento religioso fondato seguendo l’esempio e l’insegnamento di San Francesco. Il prospetto della chiesa, che é rivolto a Nord-Est, contiene anche la piccola torre campanaria ed é ravvivato soltanto dalla porta d’ingresso, architravata, in pietra arenaria, abbastanza semplice e lineare nelle forme. Le forme del portale sono finemente sagomate nelle piccole mensole, incise con motivi floreali e curvilinei, che sorreggono l’architrave e nei piedritti laterali costituiti da blocchi di pietra sovrapposti.

L'entrata della Chiesa di S. Francesco prima del restauro

Nel prospetto, che é irrobustito ai lati da lesene in pietra arenaria, emerge sopra il portale una grande finestra architravata. Su questa é un piccolo tabernacolo destinato a custodire una statuina di San Francesco. Nella parete adiacente all’attuale piazza Giovanni XXIII vi sono due porte, una delle quali si distingue perché sagomata nella parte superiore.

L’interno, ad una navata, si segnalava per alcuni altari, con le relative nicchie, decorati con marmi policromi. Si distingue ancora il grande bassorilievo ad arco che contorna un altare di sinistra, rispetto all’ingresso, per la presenza in esso di "doppie" testine alate. La mano delicata di un umile artista era visibile nei disegni dell’arcata di trionfo e dei modesti tabernacoli, che mettevano in evidenza l’aspetto naturalistico e rusticano proprio della regola conventuale.

 

- Il Tabernacolo di Santa Caterina

Alla fine del ‘600, nella Chiesa di S. Francesco, é stata realizzata la nicchia destinata ad accogliere la statua di Santa Caterina, ora nel Duomo forzese. L’intero gruppo marmoreo, costituito dalla statua alta 1,68 m e dal plinto d’appoggio emi-esagonale, trovò la sua destinazione in un tabernacolo così sottoscritto:

 

FRANCESCO PACUNI - PROCURATORE 1682

Il restauro della chiesa, effettuato nel 1991, mette bene in rilievo la dicitura scolpita alla base della nicchia, contornata da marmi policromi di pregevole fattura. Non compare più, purtroppo, la leggiadra "tendina" dipinta nella parte interna dello stesso tabernacolo.

 

- La lapide al gentiluomo Giuseppe Antonio Miano

Una lapide marmorea, sagomata ai bordi con motivi curvilinei, é posta sulla parete sinistra (rispetto all’entrata) a fianco di un altare. Essa riporta una scritta a ricordo del gentiluomo Giuseppe Antonio Miano nato a S. Lucia del Mela da nobile famiglia, lodato in cariche regie, sposato a Forza d’Agrò ed immaturamente scomparso nel 1757 all’età di 36 anni e da tanti compianto a Catania, Messina e Palermo.

Nell’agosto del 1991 si é ultimato il restauro interno della chiesa, effettuato grazie all’intervento della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali. Tale restauro ha riportato quasi alla originaria bellezza il piccolo edificio. Certamente non ci sono più gli altari policromi e certi affreschi che, pur nella loro semplicità, abbellivano la chiesa. E’ stato però riportato al suo colore originario (il grigio della pietra arenaria) il grande arco situato sulla parete a destra dell’ingresso e che negli anni era stato imbiancato. Soprattutto si é evitato il degrado totale.


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