Proprio alla fine del lungo e stretto corso
principale di Forza d’Agrò, in luogo oggi leggermente sopraelevato
rispetto alla via, sorge la Chiesa di S. Antonio, da cui prendono il
nome l’annessa piazzetta e tutto il quartiere. Essa risale
probabilmente alla fine del ‘500.
Posta di fianco, sulla sommità di una breve
gradinata, la chiesa risulta semplice nella sua struttura, ai lati
irrobustita dalle lesene, e con il prospetto rivolto ad Est-Sud-Est alla
cui sommità si erge la semplice torretta campanaria. Il tutto é
illeggiadrito da un bel portale
architravato in pietra arenaria con fantasiosi motivi in rilievo, come
il solito angioletto alato disposto nella zona mediana
dell’architrave. Nella parte superiore, ad arco, del portale, si
evidenziano in bassorilievo due vasi con piedistallo e voluta, posti ai
lati, ed uno stemma centrale. Purtroppo il passare del tempo e le azioni
atmosferiche stanno causando un progressivo sgretolamento
dell’arenaria. Una finestra si apre al centro del prospetto, tra il
tetto e la porta.
L’interno, piuttosto piccolo, é ad una navata e
colpisce per il bianco assoluto delle pareti, che conferisce luminosità
a tutto l’ambiente. Sulla parte interna della facciata, proprio sopra
il portale, é ancora visibile uno stemma in stucco bianco con bordi in
rilievo curvilinei ove probabilmente si leggeva la dedicazione della
chiesa. Le sedi dei quadri sono in rilievo, delimitate da motivi
curvilinei, volute, sempre bianchi, di stucco, come é caratteristico
delle chiese forzesi in questo periodo.
Le pareti sono ornate da sette altari, dei quali tre
sulla destra, tre sulla sinistra più l’altare maggiore,
originariamente posto presso l’abside oggi non più esistente, ma
della quale rimangono tracce dell’arco di trionfo finemente fregiato.
Gli altari, separati da finti pilastri (paraste), sono circondati da
archi sormontati dalle tipiche testine alate di angioletti e un tempo
contenenti le immagini sacre di S. Lucia, l’Addolorata, San
Sebastiano, la Madonna del Carmelo, S. Antonio Abate, S. Filippo e S.
Antonio da Padova. Anche alle estremità delle pareti laterali e nella
parte interna della facciata ci sono sedi di quadri. Il pavimento é
costituito da piastrelle rossastre di forma esagonale.
Della vecchia chiesa resta oggi poco. Dopo
l’apparizione delle prime lesioni, la paura di possibili crolli ha
infatti consigliato l’abbattimento del muro retrostante l’altare
maggiore, mentre un forte vento agli inizi degli anni ‘70 ha causato
il crollo del tetto. Già dagli anni ‘50, comunque, nella chiesa non
venivano esercitati riti religiosi.
Nei primi mesi del 1999 è finito il restauro
dell'edificio religioso che ne ha evitato il degrado. Sono stati rifatti
il tetto a spioventi, il rinforzo della struttura ed il restauro degli
altari.
In questa chiesa avevano sistemazione alcune tele,
anche pregevoli, risalenti alla fine del XVI secolo. Si ricordano in
particolare, oltre alle statue di San Filippo e Santa Lucia, un quadro
raffigurante la stessa S. Lucia ed un altro quadro, posto sull’altare
maggiore, rappresentante la Madonna del Carmelo (a Matri ‘u Carminu,
nella parlata locale).
Attorno e sotto la chiesa dedicata a S. Antonio
Abate, si è ampliato via via il quartiere di Rocca,
con le sue case sorgenti o addossate a grandi rocce ivi esistenti e
disposte su balze digradanti verso la campagna con la vista lontana
della Fiumara d’Agrò, delle colline circostanti e del mare Ionio.
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