Del secolo XV è, secondo lo studioso e critico
d'arte Stefano Bottari, uno dei più preziosi monumenti
dell’architettura forzese: la grande Porta
durazzesca di stile gotico-catalano.
Tale arco é situato nella zona Est del paese, in
luogo sopraelevato, ed é raggiungibile dalla Piazza Cammareri grazie
ad una scalinata semicircolare, in pietra arenaria, dal pittoresco
aspetto scenografico.
L’antico Portone Durazzesco, immette nel
"Largo della Triade" e dell’ex-Convento Agostiniano,
piazzetta adornata da piante di palma da cui é possibile ammirare il "vetusto"
abitato della cittadina, tutta stretta attorno al "suo"
castello quasi a cercare protezione. Da qui le case appaiono addossate
l’una sull’altra e solo qualcuna mantiene il tetto di tegole.
Il materiale costruttivo del portone é quello
classico di tante abitazioni forzesi; anche la strutturazione
architettonica, a tre archi di cerchio a sesto ribassato, é piuttosto
semplice; é manifesta comunque la ricerca di conferire un carattere
all’edificio nell’utilizzazione di modanature sulla facciata, cioè
rilievi in pietra arenaria rotondeggianti, nonché alcune
"cuspidi" di malta nella zona soprastante l’arco.
La letteratura competente e le guide turistiche
definiscono durazzesca questa grande porta, dal nome della città
albanese di Durazzo, di cui si era insignorita la famiglia degli
Angiò.
Ai piedi della caratteristica scalinata che conduce
alla Chiesa della SS. Trinità, è un altro arco
antico, semplice nella forma e nel solito materiale
edilizio adoperato, costituito da conci di pietra e terra. Nella parte
superiore della struttura si evidenziano forme, volute e disegni,
abbozzati sull'intonaco e nascosti da un profumato gelsomino.