Un viaggio attraverso i secoli alla scoperta
di Forza d'Agro'
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Articolo di Franceschi Alessandra |
La prima cosa che colpisce un viaggiatore che si appresta a
raggiungere Forza d'Agrò è sicuramente la sua posizione
geografica che, con il fondersi di culture diverse che hanno
lasciato la propria impronta nell'architettura, nelle tecniche
agricole, nei costumi e nella parlata locale, conferisce un
fascino particolare alla sua storia. Sorge infatti tra Messina e
Catania e se da una parte, dall'alto dei suoi 420 metri, si
specchia nel Mar Ionio, dall'altra sembra salutare la maestosa
cima fumante dell'Etna. Il nome probabilmente deriva da Arghennon
Akron, che significa "promontorio d'argento" e che
veniva utilizzato dai Greci (tra il VIII e il V secolo a.c.) per
indicare quello che oggi è il capo S. Alessio. Ai Greci si
succedettero i romani, i bizantini (rimasti per quasi tre secoli),
gli arabi e i normanni. A questi ultimi, e in particolare al conte
Ruggero e ai suoi successori, si attribuisce la costruzione del
Castello divenuto, nel corso dei secoli, il fulcro del paese che
si è rannicchiato intorno ad esso.
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Il viaggio a ritroso nel tempo parte dal Duomo dell'Annunziata
(detto anche Chiesa del SS. Crocifisso) , risalente al 1400 ma
ricostruito dopo il terremoto del 1648. Dopo aver ammirato la sua
facciata barocca, fregiata da un possente portale interamente
lavorato su pietra arenaria, si può iniziare la scalata verso il
Castello attraversando parte del paese medievale con gli
affascinanti borghi risalenti ad epoche diverse che, dalla fine
del '700, ci riportano indietro nei secoli. Passeggiando per le
strette viuzze e risalendo le ripide scalinate di pietra, le case
oggi disabitate, con i tetti sprofondati per il peso dei secoli,
sembrano rianimarsi per raccontare la febbrile vita di un tempo
lontano.
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Al termine della salita, ad oltre 420 metri s.l.m., si erge il
Castello, dal quale si può ammirare uno degli scenari più belli
e suggestivi della riviera Ionica: lo Stretto di Messina, il
pennacchio fumante dell'Etna e la splendida Taormina. Sporgendosi
dalle sue mura (ad Ovest) si può osservare il primo nucleo
abitativo del paese, il quartiere di Magghia, costituito da gruppi
di case incollate le une alle altre con l'ingresso nelle
strettissime viuzze, in cui si possono ancora trovare i recipienti
scavati nella pietra arenaria, utilizzati come "scifo"
(scodella) per gli animali.
I vicoli caratteristici, unitamente alla tranquillità e al
fascino del paese, hanno attirato registi e attori di calibro
nazionale ed internazionale (Francis Ford Coppola, Marlon Brando,
Al Pacino, Robert De Niro, per citarne alcuni) che hanno
utilizzato Forza d'Agrò quale splendida cornice di alcune scene
di film del cinema internazionale (Il Padrino è solo uno dei
tanti esempi). Ridiscesi dal Castello si possono percorrere altre
strade e viuzze che attraversano i vari quartieri, basta solo
lasciarsi trasportare dalla tranquillità e dalla magia del luogo
per percorrere più di mille anni di storia e ammirare un piccolo
museo sulla cima di una collina, che aspetta solo di accompagnare
qualcun altro nel suo viaggio attraverso i secoli.
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Franceschi Alessandra
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